Riforma Cartabia, cosa cambia per l’immobiliare

Riforma Cartabia, cosa cambia per l’immobiliare

Gran parte della riforma riguarda lo snellimento del procedimento penale. ma ci sono alcuni aspetti che toccano la giustizia civile e il diritto di famiglia e sono proprio questi ad avere un riflesso sul mondo immobiliare.

Dal 1° marzo, è possibile rivolgersi al Notaio, e non per forza al Tribunale per ottenere alcune autorizzazioni, in determinati casi specifici.

Viene concessa al Notaio, in quanto pubblico ufficiale, la possibilità di rilasciare le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e delle scritture autenticate, in due casi:

  • quando si tratta del passaggio di beni ereditari
  • quando sia coinvolto un minore, o anche un soggetto fragile (interdetto, inabilitato o beneficiario della misura dell’amministrazione di sostegno)

Si tratta degli atti e delle scritture autenticate necessarie, ad esempio, per vendere o acquistare un immobile, accettare un’eredita, intervenire in un atto di mutuo.

La riforma consente alle parti di scegliere se rivolgersi all’autorità giudiziaria o al notaio incaricato della stipula dell’atto, offrendo il vantaggio di una maggiore snellezza, anche se il Notaio dopo aver rilasciato l’autorizzazione, lo comunica alla Cancelleria del Tribunale e al Pubblico Ministero e la stessa autorizzazione acquista efficacia dopo 20 giorni dalle comunicazioni, se non vi sia stato alcun reclamo.