Enoturismo: Langa e Roero brindano al boom del turismo
Bruno Bertero, presidente Atl Langhe Monferrato Roero, ha fotografato un “brand” che, a livello turistico, è in forte crescita. Approfondiamo il tema riprendendo un articolo di Wine News.
Un territorio ricco di grandi vini, di cultura, paesaggi e tradizione, dove anche un buon calice da degustare in un’atmosfera unica o in una cantina storica, è motivo di viaggio per cercare un’esperienza da ricordare. Siamo nelle terre di Langa e Roero, distretto leader in Italia per valore, patria del Barolo, Barbaresco e delle altre importanti declinazioni del Nebbiolo, con le sue colline meravigliose, la cultura del lavoro e un fascino immortalato anche da alcuni grandi autori italiani come Cesare Pavese e Giuseppe Fenoglio. Tutto questo senza dimenticare l’altro gioiello, insieme al vino, ovvero il tartufo, a cui è dedicata la “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, evento che si avvicina a compiere un secolo di vita e che da territoriale è diventato di portata globale, e che da anni ha fatto sinergia con le bollicine di Alta Langa.
Non sorprende, pertanto, che Langa e Roero abbiano riscosso un vero e proprio boom turistico negli ultimi anni, con un incremento a tre cifre in meno di un ventennio e una progressione che non si è più fermata, tanto in presenze quanto nei giorni di permanenza.
I numeri parlano chiaro se consideriamo come, nel 2022, le presenze totali sono state 845.541, contro le 237.929 del 2004 (+255,34%) e le 544.630 del 2014 (+52,44%); in crescita anche la permanenza media che è passata da 2,2 giorni nel 2004, a 2,62 nel 2014 ai 2,71 nel 2022. Un territorio che è stato “scoperto” in primis dagli italiani passati dalle 107.000 presenze nel 2004 alle oltre 408.000 del 2022, mantenendo la leadership tra le nazionalità dei visitatori davanti a Svizzera & Liechtenstein (da 47.217 presenze nel 2004 alle 110.730 del 2022), Germania (da 44.694 a 82.711) e Usa che in diciotto anni (2004-2022) ha circa quintuplicato le proprie presenze che sono arrivate a 48.735. Nei 96 Comuni della zona, gli esercizi sono passati, sempre considerando la fascia temporale 2004-2022, da 404 a 895 (774 nel 2014), il numero dei letti dai 6.150 del 2004 agli 11.557 del 2014 fino ai 13.155 del 2022.
Si è parlato anche di un 2023 che è andato bene in quanto a presenze, ma anche di un turismo che, comunque, si concentra in determinati periodi dell’anno oltre alla grande crescita delle case private affittate. Tutto questo in un territorio dove l’occupazione è in piena salute, ma l’età media avanza inesorabilmente.
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