Mercato immobiliare, le previsioni 2020 settore per settore
Nei primi 3 mesi del 2020, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, si sono realizzate 117.047 transazioni residenziali, ovvero -15,5% rispetto alle 138.525 transazioni registrate nel primo trimestre del 2019.
Al netto di situazioni di scarsa liquidità improvvisa delle famiglie, chi aveva intenzione di comprar casa ha continuato a cercarla. La ripartenza delle attività delle agenzie immobiliari a partire dal mese di maggio è avvenuta in modalità nuove, che prevedono sempre un maggiore ricorso alle tecnologie digitali e attraverso questi strumenti si potrebbe nei prossimi mesi portare a termine l’attività di compravendita in modo da ridurre l’impatto del calo dei mesi di lockdown. Un importante catalizzatore per il mercato sarà l’innalzamento delle detrazioni dell’Ecobonus e del Sismabonus al 110% a partire dal primo luglio 2020, previsto nel DL Rilancio, che potrebbe determinare un aumento della richiesta di immobili da ristrutturare.
Tra i nuovi trend della domanda residenziale, si individuano:
- casa polifunzionale, di dimensioni più ampie e spazi modulabili
- necessità di uno spazio per il lavoro da casa
- spazio esterno ancora più percepito come vitale e sfogo dell’abitazione stessa
- servizi condominiali come box locker, palestra, sale polifunzionali
- maggiore utiizzo/acquisto di seconde case, grazie al ricorso allo smart working e alla nuova propensione a trascorrere i periodi di villeggiatura in una propria abitazione
Nel primo trimestre 2020, l’assorbimento stimato per Milano è stato di circa 103.000 mq (considerando i principali operatori e una quota frammentata tra operatori minori), mentre a Roma è stato di circa 24.300 mq. Dal punto di vista degli investimenti capital market, il settore uffici ha pesato il 20% del totale pari a 326 milioni di euro.
Per quanto riguarda i prossimi mesi, da un lato si può ipotizzare un aumento della richiesta di rinegoziazione/rinnovo da parte dei conduttori, ma dall’altro il contesto non permette di valutare l’effetto di questa situazione nell’immediato futuro. Inoltre, il ricorso allo smart working, potrebbe diventare permanente per alcune attività, con un conseguente minore utilizzo degli spazi a uso ufficio e disdetta dei contratti di locazione in essere, facendo così aumentare il tasso di sfitto.
Tra i nuovi trend emergenti si ipotizzano
- La diffusione dello smart-working potrebbe spingere sul lungo periodo l’esigenza di flexible-solutions, valutando per esempio locazioni temporanee o chiavi in mano
- Ambienti sicuri dal punto di vista igienico-sanitario e standard di alto livello per finiture e impianti. Ciò comporta l’esigenza di un up-grade dell’immobile attraverso l’ottenimento di apposite certificazioni.
Il comparto alberghiero, uno degli asset class dominanti del 2019, nei primi mesi del 2020 ha subito inevitabilmente l’impatto diretto e indiretto della pandemia Covid-19, registrando nel primo trimestre un volume pari a 60 milioni di euro, circa il 4% del totale degli investimenti corporate del trimestre.
Con la fine del lockdown e la riapertura di gran parte delle attività economiche, anche gli alberghi, che nella stragrande maggioranza sono stati chiusi negli ultimi mesi, torneranno all’operatività anche se parziale. Per il futuro “il sentiment” rimane positivo soprattutto dopo che, si presume, verrà introdotto il vaccino contro il Covid 19.
Tra le nuove tendenze della domanda si prevede:
- Adattare gli spazi alle procedure normative di distanziamento sociale
- effettuare costanti e certificate sanificazioni
- riorganizzare la vendita di servizi collaterali, riducendo di fatto il contatto tra clienti e personale