Mercato immobiliare, le previsioni di prezzi e affitti per il 2024

Mercato immobiliare, le previsioni di prezzi e affitti per il 2024

Come si svilupperà il settore immobiliare nel 2024 è molto difficile da prevedere, ma di sicuro un elemento chiave sarà rappresentato dall’andamento dei tassi di interesse, previsti in diminuzione nel corso di tutto l’anno. Tuttavia, le prospettive basate sui dati del 2023 non ispirano ottimismo.

Per quanto riguarda le quotazioni di mercato, si prevede una crescita limitata, con un aumento stimato dello 0,6% a Milano e dell’1,4% a Roma. Nel 2025 e nel 2026 non sono attese significative fluttuazioni, anzi si prevede una riduzione dei prezzi per quella tipologia di immobili più economici e di dimensioni più ampie.

La diminuzione dei tassi d’interesse potrebbe stimolare un aumento degli acquisti con finalità di investimento, mentre per le locazioni è improbabile che verranno privilegiati i contratti tradizionali, che generano incertezze in termini di entrate e di disponibilità dell’alloggio al termine del contratto. E’ più realistico che i proprietari continueranno ad orientarsi verso gli affitti brevi, ove possibile, o rivolgere l’attenzione agli affitti per studenti e lavoratori, settori in cui vi è una domanda consolidata. Nonostante l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% e l’implementazione di regolamentazioni più rigide nei centri storici per incentivare la locazione tradizionale, gli affitti brevi non sembrano destinati a scomparire. La mancata regolamentazione annuale del canone in base all’inflazione rende meno penalizzante per i proprietari l’uso della cedolare secca.

Ad eccezione delle località più esclusive, i prezzi dovrebbero rimanere accessibili, poiché in molte zone il mercato non ha ancora recuperato i livelli nominali registrati nel 2012. Le previsioni, condotte da Immobiliare.it Insights, identificano ancora Milano come la città più costosa per le transazioni di compravendita, mentre Firenze assume il primato per gli affitti dato che entro la fine dell’anno dovrebbe raggiungere i 29 euro al metro quadro.

Per quanto riguarda le vendite, lo studio anticipa un aumento del 6% a Catania, del 4,1% a Verona, del 2% a Milano e dell’1,1% a Roma. Un aumento di circa il 3% sarà presente anche in città come Napoli, Genova, Bari, Venezia e Torino. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si prevede un notevole incremento del 16,8% a Napoli e del 18% a Firenze. Un aumento compreso tra il 4% ed il 5% interesserà le città di Bari, Genova, Torino e Palermo. Tra le grandi città solamente Bologna vedrà una lieve diminuzione del costo dei canoni di locazione nell’ordine dello 0,2%.

Sempre secondo il rapporto, in termini di volumi di compravendite, sia il 2023 che il 2024 si collocano lontani dalle prestazioni eccezionali registrate nel 2022, e l’andamento tornerà a seguire un ritmo più regolare, simile a quello che si sarebbe avuto in assenza della crisi legata al Covid.